Heiner Flassbeck – Perchè è arrivato il momento di rimuovere il pareggio di bilancio dalla Costituzione tedesca

heiner flassbeck

“In definitiva, la responsabilità è solo del governo. Chiunque difenda costantemente il pareggio di bilancio, come ha fatto Lindner, non può nemmeno dire che la sentenza causerà gravi problemi e forse addirittura problemi insormontabili” scrive il grande economista tedesco Heiner Flassbeck. Per Flassbeck la sentenza della Corte di Karlsruhe mette a nudo le gravi contraddizioni della Ampel che ora sarà costretta ad affrontare la dura realtà dei fatti: vil pareggio di bilancio inserito in Costituzione ai tempi di Merkel e Schaeuble appartiene ad un’altra era politica ed economica. Da Telepolis.de Heiner Flassbeck

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Se c’è una cosa che caratterizza questo governo, almeno quanto i quattro che lo hanno preceduto sotto la guida di Angela Merkel, è il tentativo di non assumere mai una posizione fondata sui fatti in merito a tutte le questioni importanti e controverse. Preferiscono usare qualsiasi trucco, anche il più a buon mercato, per cavarsela senza discutere. Basta non impegnarsi in un dibattito sostanziale, ma fingere che tutto sia sempre sotto controllo.

Un esempio classico è stato il caso del 2020, quando la Corte costituzionale federale tedesca voleva indicare alla BCE come doveva organizzare la politica monetaria europea. Nessuno nel governo aveva un’opinione in merito e alla fine l’intera questione è stata tenuta nascosta fino a quando è stata semplicemente dimenticata.

Se il governo avesse chiarito all’epoca che anche i giudici costituzionali si possono sbagliare, oggi sarebbe più facile, quando la Corte costituzionale dimostra ancora una volta di avere un vuoto preoccupante sulle questioni economiche.

Anche il caso del 2021, che la Corte Costituzionale ha ora dichiarato incostituzionale, è un classico. Invece di dichiarare apertamente che i miliardi necessari per la difesa del clima sono dei fondi indispensabili in una situazione di emergenza per raggiungere gli obiettivi climatici, si è preferito utilizzare un inconsistente trucco di bilancio, semplicemente “riassegnando” i fondi pandemici ai fondi per il clima.

Con la decisione di dichiarare incostituzionale la riallocazione del denaro dal fondo per il coronavirus a un fondo per il clima, la Corte ha messo il governo in una posizione di grande scompiglio economico, almeno in assenza di nuovi magheggi.

Per adempiere agli obblighi previsti dal fondo per il clima, si raccoglierà denaro da ogni parte, ma il risultato sarà che la politica fiscale causerà un danno ulteriore allo sviluppo economico complessivo rispetto a quanto già avvenuto, perché le altre spese statali diminuiranno. Come sempre, i tagli al bilancio sociale saranno probabilmente in prima linea.

coalizione ampel

La colpa è del governo stesso

In definitiva, la colpa è solo sua. Chiunque difenda costantemente il freno al debito (come ha appena fatto Lindner su Der Spiegel) non può nemmeno dire che la sentenza causerà grossi problemi e forse addirittura problemi insormontabili. Lindner ha persino attestato “la superiore ragionevolezza” del freno al debito contro ogni altra ragionevolezza e ha negato con faciloneria che il rispetto dello Schuldenbremse danneggi l’economia.

Fin dall’inizio, questo governo sarebbe dovuto entrare con coraggio nel dibattito sul freno al debito e spiegare alla popolazione le gravi conseguenze dell’applicazione dello Schuldenbremse. Oggi sarebbe molto più facile spiegare ai cittadini che questa non è la strada da seguire. Si sarebbe anche dovuto dire apertamente quale disservizio hanno fatto i politici tedeschi quando, dopo la crisi finanziaria del 2008/2009, hanno inserito il pareggio di bilancio nella Costituzione praticamente da un giorno all’altro senza alcuna ragione oggettiva, ma in preda al panico.

La cosa peggiore, tuttavia, è che questo governo si rifiuta anche di avviare una discussione pubblica ed europea su quanto i surplus delle partite correnti tedesche siano strettamente legati ai “successi” intermedi nel consolidamento del bilancio nazionale.

A differenza della maggior parte degli altri Paesi dell’Unione monetaria, la Germania è riuscita a mantenere i propri deficit pubblici entro limiti ristretti solo perché per 20 anni ha costantemente registrato avanzi delle partite correnti estremamente elevati.

In un mondo in cui l’intero settore privato ha un’eccedenza di entrate nette, cioè risparmia, lo Stato può fare a meno del deficit solo se i Paesi esteri accettano elevati deficit di entrate. Ciò significa che la Germania – proprio come i Paesi Bassi (e altri Stati dell’UE, tra l’altro) – sta violando costantemente le regole concordate nell’UEM, ma può generosamente ignorarle perché la Commissione UE non sta svolgendo il suo ruolo di custode dei trattati.

A questo proposito, è forse un bene che la Corte costituzionale ponga fine ai trucchi di bilancio. Ci si renderà conto che il freno al debito limita senza motivo la capacità dello Stato di agire in una situazione in cui l’economia è in grande difficoltà ma non è ancora stata dichiarata l’emergenza nazionale.

Se alla fine la situazione di emergenza si verifica perché lo Stato non è in grado di stabilizzare un’economia che è stata spinta in recessione dalla politica monetaria, il danno sarà enorme. Non solo lo Stato soffre per la sua incapacità di riconoscere in tempo le crisi, ma deve anche aspettare che si verifichi una vera emergenza prima di poter intervenire.

Il governo è come un vigile del fuoco che deve aspettare che la casa sia completamente bruciata prima di spegnere il fuoco, perché altrimenti il danno potrebbe non essere abbastanza grande da giustificare il suo intervento.

Un governo intellettualmente onesto non deve lasciarsi influenzare da una discussione sostanziale, nemmeno da lobbisti ed economisti neoclassici. È strano, ma in Germania persino i datori di lavoro sanno così poco di economia che implicitamente mettono in guardia lo Stato dall’aumentare i profitti delle aziende.

Ad esempio, il presidente delle organizzazioni dei datori di lavoro non si è sottratto dal mettere in guardia i politici contro una “marcia verso uno Stato del debito” e dal chiedere il rispetto dello Schuldenbremse. Se avesse una minima idea delle interrelazioni dell’economia nel suo complesso, saprebbe che questo non significa altro che chiedere allo Stato di non permettere alle aziende di fare profitti.

corte costituzionale karlsruhe

A un tribunale è consentito essere ignorante, a un governo no.

Il tribunale ha solo gli articoli della Costituzione per guidare le sue decisioni. Se gli articoli abbiano una qualche saggezza interna va oltre la conoscenza della corte. Un governo invece non può semplicemente fare finta di niente, perché ha un mandato molto più ampio da parte dei cittadini.

Modificare le leggi è l’attività quotidiana del governo. Non deve esimersi dall’emendare la Costituzione se si scopre che un articolo inserito da un governo precedente, che non è assolutamente parte fondamentale della Costituzione tedesca, è in grado di causare gravi danni.

In questo senso, anche il pareggio di bilancio deve essere messo in discussione con maggiore forza dal governo nel dibattito pubblico. Solo se c’è un’ampia consapevolezza del contesto e della materia, prima o poi si potrà ottenere una maggioranza parlamentare sufficiente in favore dell’eliminazione di questo articolo insensato dalla Costituzione.

Chiunque faccia il finto tonto e creda di dover ingannare il proprio elettorato facendo credere che è solo una questione di volontà politica quanto lo Stato prende in prestito, semplicemente non fa parte di un governo.

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