Una fabbrica di chip con i soldi della pandemia? Ma anche no!

La Corte costituzionale federale ha vietato l’utilizzo indebito dei fondi per contrastare la pandemia causando un buco per decine di miliardi di euro nei piani di bilancio della Ampel. E questo ha messo in crisi anche i soliti magheggi finanziari sui bilanci ombra e lo Schuldenbremse. Potrebbe essere una svolta per i cittadini, oppure il contrario. Ne scrive Ralf Wurzbacher sulle Nachdenkseiten

Una “sentenza martello”, scrive il quotidiano Bild, “sentenza martello”, anche per Focus, titola invece la Berliner Morgenpost: “Sentenza a martello”. È vero: la decisione di mercoledì della Corte Costituzionale Federale di porre fine ai trucchi di bilancio della Ampel ha messo il governo federale in grave difficoltà. Nel giro di una notte, la sua pianificazione finanziaria a breve e medio termine è stata completamente stravolta e le conseguenze sono tutt’altro che prevedibili. La domanda è quindi anche e soprattutto su chi cadrà il martello. Sulla coalizione stessa? – Per alcuni commentatori, il suo crollo è inevitabile. Sul clima? – Tutta una serie di progetti sotto l’etichetta della transizione energetica dovranno essere rinegoziati e potrebbero quindi essere cancellati. O, più probabilmente, sui cittadini comuni del Paese, perché l’esperienza insegna che sono loro a pagare il conto quando i politici fanno confusione.

E raramente il governo ha fatto più confusione di questa volta. La sentenza di Karlsruhe non solo nega l’inqualificabile manovra di riallocare retroattivamente i fondi inutilizzati per affrontare la crisi del coronavirus spostandoli verso altri scopi che non hanno nulla a che fare con la pandemia. La decisione fa anche a pezzi l’enorme messinscena con cui si è a lungo glorificata come massima espressione di razionalità una politica di moderazione finanziaria con il “freno al debito” e lo “zero nero”. In realtà, però, la “disciplina di bilancio” è un mantra solo quando si vuole evitare che la macchina della redistribuzione venga interrotta. Ecco perché, ad esempio, il “progetto socio-politico più ambizioso” della coalizione, la Kindergrundsicherung, ha a disposizione ogni anno due miseri miliardi di euro anziché dodici.

29 fondi speciali per il debito

Oppure i 60 miliardi di euro di autorizzazioni di credito che il ministro delle Finanze federale Christian Lindner (FDP) ha trasferito al Fondo per il clima e la trasformazione (KTF) nel bilancio suppletivo dello scorso anno per il 2021 non potevano forse essere investiti anche per migliorare il sistema scolastico in difficoltà? Ci sarebbe anche un collegamento con il coronavirus, dato che le chiusure di mesi hanno ancora oggi un impatto mentale e cognitivo su bambini e ragazzi. Ma no: un “fondo speciale per l’istruzione” non è mai stato discusso, mentre 100 miliardi di euro per la Bundeswehr sono stati resi disponibili in pochissimo tempo.

Questo dimostra che chi è al potere non è parsimonioso e non lo è mai stato. Fanno solo finta di esserlo quando si tratta di misure governative che servono l’interesse pubblico e il bene comune e non direttamente gli interessi di banchieri, industriali, investitori o delle grandi imprese tedesche. A tal fine, vengono creati fondi speciali in serie, lontani dal bilancio federale e aggirando il “freno al debito”, che frena ogni vero progresso sociale, ma non certo la creazione di debito. Il Controllo federale delle finanze (BRH) ha identificato non meno di “29 fondi speciali” nell’ambito di un audit. In essi sono parcheggiate diverse centinaia di miliardi di euro, in gran parte sotto forma di prestiti, cioè a credito, motivo per cui la BRH ritiene più corretto parlare di “debiti speciali”.

Paradosso della svolta ecologica

Solo il Fondo per il clima e la trasformazione ha recentemente raggiunto quasi 212 miliardi di euro. Il governo tedesco vuole utilizzare questo denaro per trasformare l’economia tedesca rendendola piu’ “verde” e, in particolare, promuovere la ristrutturazione degli edifici, la decarbonizzazione delle industrie, l’espansione dell’energia eolica e fotovoltaica, l’elettromobilità e le infrastrutture di ricarica. Ma anche in questo caso si tratta solo di una parte della verità, non solo perché il fondo è alimentato in parte da prestiti e da altre voci di bilancio fantasiose chiamate “entrate aggiuntive globali”, le quali non è chiaro se si materializzeranno un giorno.

Il fondo viene utilizzato anche per sovvenzionare misure come la creazione di una fabbrica Intel vicino a Magdeburgo con dieci miliardi di euro o uno stabilimento del produttore di chip taiwanese TSMC vicino a Dresda con cinque miliardi di euro. Ciò significa che il consumatore medio sta pagando per il fatto che due giganti industriali stanno abbattendo enormi aree di foresta, sigillando grandi aree di terreno, scavando enormi quantità di acque sotterranee e producendo grandi quantità di materiale che finirà come rifiuto elettronico nel giro di pochi anni. Si tratta di una paradossale svolta ecologica e, con qualche riserva, ciò vale anche per la cosiddetta Legge sul riscaldamento del ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi), la cui attuazione doveva essere finanziata con quasi 19 miliardi di euro del fondo. Il progetto non solo rischia di provocare notevoli sconvolgimenti sociali. Non ha senso nemmeno in termini di politica climatica, ad esempio perché l’elettricità per la futura produzione di massa di pompe di calore dovrebbe essere generata a lungo termine da carbone e gas.

Il bilancio federale viene massacrato

Ma ora il fondo si sta improvvisamente riducendo dei già citati 60 miliardi di euro. Questo significa che la “svolta termica” di Habeck è stata cancellata? No! Come prima conseguenza della sentenza del giudice, il governo intende bloccare il piano economico del KTF per gli anni 2024 e 2025. Tuttavia, secondo Lindner e Habeck, tutte le misure e gli impegni presi in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica negli edifici sono fuori da questo provvedimento. Per il momento, i due si tengono non dicono quale sarà la provenienza dei fondi, visto che 60 miliardi di euro sono andati.

È qui che entrano in gioco i cittadini comuni. Probabilmente non è un caso che Karlsruhe si sia pronunciata sulla questione solo due giorni prima della riunione della Commissione Bilancio del Bundestag, cruciale per la decisione sul bilancio federale 2024. La cosiddetta “sessione di aggiustamento” inizia giovedì sera. Se in passato questa data veniva considerata la “notte dei lunghi coltelli”, in cui si combatte aspramente per le ultime riserve finanziarie, questa volta ci si aspetta un vero e proprio massacro. Di solito si mercanteggia sulle briciole, per decidere quanto dell’intera torta debba andare a questo o a quel progetto. Ora la torta è improvvisamente una fetta più piccola e un buco delle dimensioni di un miliardo dovrà essere distribuito in qualche modo. Il progetto di bilancio di Lindner era già un “bilancio di tagli” con profondi tagli alla rete di sicurezza sociale. E questo dovrebbe essere solo il preludio a tutti gli anni di magra che verranno. Sarà interessante vedere come sarà la pianificazione finanziaria a medio termine dopo una dieta da 60 miliardi di euro.

Tagli sociali al quadrato

Almeno la Ampel vuole prendersi più tempo per la “pulizia“, probabilmente anche per tenere insieme la bottega e trovare il linguaggio giusto per le nuove imposizioni. La Commissione Bilancio si riunirà oggi, ma rimanderà la decisione finale a giovedì prossimo. Prima di allora, ci sarà un’audizione di esperti.

È necessario un buon consiglio, anche per il futuro. Secondo Helge Braun del gruppo parlamentare della CDU, i giudici di Karlsruhe non chiedono solo una migliore giustificazione per l’accantonamento di fondi da patrimoni speciali – in altre parole, la fine degli imbrogli. I debiti contratti in questo dovranno soprattutto essere “compensati annualmente con lo Schuldenbremse”. A seconda del punto di vista dal quale si ossseva, questo passaggio può sembrare la quadratura del cerchio, l’austerità sociale al quadrato o la fine del freno all’indebitamento. Ma non con questo governo…

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