russofrenia

Il dibattito europeo sulla guerra in Ucraina, osservato in particolare dalla prospettiva tedesca, rivela dinamiche complesse e marcate contraddizioni. Emerge una tendenza a percepire la Russia attraverso lenti inconciliabili: ora come un attore quasi invincibile, ora come un’entità prossima al collasso. Questa dissonanza è al centro dell’analisi di Marc Saxer, esperto della Friedrich-Ebert-Stiftung, che introduce il termine “Russophrenie”.

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Questa espressione descrive una scissione nella percezione della Russia che affligge trasversalmente il dibattito tedesco, ostacolando una valutazione lucida e la formulazione di una strategia europea coerente. Le radici di questo fenomeno, secondo Saxer, risiedono nella cultura filosofica tedesca, specificamente nell’Idealismo Tedesco, ma le sue implicazioni si estendono all’intera Europa, influenzandone la capacità di azione.

Questo articolo esplora il concetto di “Russophrenie” delineato da Saxer: le sue origini, le manifestazioni nei principali schieramenti tedeschi (Pacifisti e Bellicisti Morali), e le conseguenze sulla politica europea. Verrà infine esaminata l’alternativa proposta dall’autore: un “Realismo Basato sui Valori” (Wertebasierter Realismus), come possibile via per superare l’attuale impasse strategico.

Le Due Anime della Germania di Fronte alla Guerra: Pacifismo vs. Bellicismo Morale

Per comprendere la “Russophrenie”, è essenziale esaminare le due correnti dominanti nel dibattito tedesco. Rappresentano interpretazioni divergenti della storia e delle sue lezioni.

Da un lato, i Pacifisti, guidati dal monito “Nie wieder Krieg”. Il trauma delle guerre mondiali, specialmente la Prima, informa la loro visione. Interpretano il conflitto attuale come un prodotto del nazionalismo che porta alla corsa agli armamenti e alla catastrofe. La priorità è porre fine alle ostilità tramite un compromesso con la Russia, anche difficile, per evitare un’escalation incontrollata. Il riarmo europeo è visto con sospetto, temendone le conseguenze sociali e internazionali.

Dall’altro lato, i “Moralbellizisten” (Bellicisti Morali). Il loro riferimento è “Nie wieder Holocaust” e la lezione di Monaco 1938: mai fare appeasement con un aggressore. Vedono nella resistenza ucraina una lotta per i valori fondamentali dell’Europa (libertà, democrazia, diritti umani), che richiede sostegno incondizionato. Una pace a scapito della giustizia e della sovranità ucraina è inaccettabile.

Pur apparentemente opposte, queste posizioni condividono, secondo Saxer, una matrice filosofica comune: l’Idealismo Tedesco.

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L’Influenza dell’Idealismo: Quando i Principi Guidano la Percezione della Realtà

L’Idealismo Tedesco, inteso qui come tendenza culturale e politica, attribuisce un ruolo primario a idee e principi morali nel plasmare la realtà. Vi è una forte fiducia nel potere trasformativo dei valori e delle istituzioni basate su regole. Questo approccio ha contribuito all’immagine della Germania come attore orientato alla morale.

Tuttavia, presenta criticità. Saxer suggerisce che porti a interpretare la realtà non per ciò che è, ma per ciò che dovrebbe essere secondo schemi normativi. Le dispute politiche diventano dibattiti sui principi morali assoluti, rendendo difficile il compromesso. Si rischia l’arroccamento su posizioni dogmatiche, perdendo di vista l’analisi pragmatica dei rapporti di forza, degli interessi geopolitici e delle reali opzioni disponibili. È qui che si manifesta la “Russophrenie”.

Decostruire la “Russophrenie”: La Visione Scissa della Russia

Il nucleo della tesi di Saxer è che la “Russophrenie” sia una percezione intrinsecamente contraddittoria della Russia, presente in entrambi gli schieramenti tedeschi.

Come si manifesta?

  • I Pacifisti, per giustificare il dialogo, tendono a rappresentare la Russia come una potenza nucleare invincibile, con cui è necessario scendere a patti. Contemporaneamente, per argomentare contro il riarmo, la descrivono come militarmente in difficoltà in Ucraina, quindi non una minaccia esistenziale immediata per l’Europa. Appare così onnipotente e strategicamente limitata.
  • I Bellicisti Morali, spinti a sconfiggere l’aggressione, dipingono la Russia come un regime potenzialmente sull’orlo del collasso interno, vulnerabile a una sconfitta decisiva. Allo stesso tempo, per giustificare il sostegno illimitato e l’idea di una minaccia continentale, la presentano come un pericolo esistenziale di vasta portata. È quindi percepita come prossima al crollo e capace di travolgere l’Europa.

Questa duplicità percettiva, sostiene Saxer, deriva da un approccio che subordina l’analisi fattuale della realtà ai propri presupposti ideali, morali o storici. Si adatta la lettura dei fatti alle convinzioni preesistenti.

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Le Implicazioni: Stallo Strategico e il Rischio di un’Escalation Inconsapevole

La conseguenza principale è una paralisi strategica. Il dibattito si avvita su mezzi e valori astratti, senza definire obiettivi strategici europei concreti, raggiungibili e condivisi. Quali sono gli interessi vitali dell’Europa? Quali rischi è disposta ad assumersi?

I Bellicisti Morali, disorientati dal possibile mutamento della politica USA e sottovalutando forse le difficoltà ucraine, propendono per un’ulteriore escalation, invocando azioni rischiose senza un’adeguata ponderazione delle capacità europee autonome e dei divergenti interessi americani. Potrebbero sottovalutare la possibilità che Washington persegua accordi bilaterali con Mosca.

I Pacifisti, pur sollevando questioni legittime, rischiano di minimizzare l’aggressività russa e la sua violazione del diritto internazionale. La loro enfasi sul negoziato non risponde alla questione cruciale: come interagire con un attore che rifiuta le regole e interpreta la moderazione come debolezza?

Il pericolo, avverte Saxer, è “scivolare sonnambuli verso una guerra più ampia”, a causa di analisi errate, idealismo fuori luogo e assenza di una strategia lucida.

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L’Alternativa Proposta: Il “Realismo Basato sui Valori”

Marc Saxer propone una terza via: “Wertebasierter Realismus” – Realismo Basato sui Valori.

Questo paradigma suggerisce di fondare le decisioni strategiche primariamente su un’analisi rigorosa dei rapporti di forza, delle capacità e degli interessi, senza abbandonare i valori fondamentali. Il realismo qui non è cinismo, ma riconoscimento che i valori si difendono con strategie ponderate e sostenibili, che tengano conto del mondo com’è. I valori indicano la direzione etica, la strategia la disegna sulla mappa della realtà.

Questo approccio si distanzia dagli estremi:

  • Rigetta l’illusione pacifista di una “pace senza armi” di fronte all’aggressione.
  • Rigetta l’obiettivo massimalista di una “sconfitta totale della Russia”, giudicandolo irrealistico e potenzialmente catastrofico data la sua dimensione nucleare.

L’obiettivo strategico che ne consegue è pragmatico: “L’Ucraina non deve perdere la guerra, e la Russia non deve vincerla”. Evita entrambi gli scenari estremi: una vittoria totale russa minerebbe la sicurezza europea; una sconfitta totale russa aumenterebbe il rischio di escalation nucleare.

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Delineare una Strategia Realista e Basata sui Valori

Come si traduce operativamente? Saxer articola una strategia su tre orizzonti temporali:

  1. Breve Termine: Fornire all’Ucraina il sostegno necessario per garantirne la sopravvivenza come stato sovrano. Crucialmente, evitare un coinvolgimento militare diretto europeo che innescherebbe un conflitto aperto che l’Europa, oggi, non può sostenere autonomamente. Perseguire attivamente un cessate il fuoco basato sulla situazione militare esistente (status quo), per fermare le violenze e creare spazio diplomatico.
  2. Medio Termine: Sforzo critico per la costruzione accelerata di capacità di difesa europee autonome e credibili. Sviluppare una deterrenza convenzionale robusta nei confronti della Russia. Saxer stima che richiederà 10-15 anni di impegno costante, un periodo di vulnerabilità europea.
  3. Lungo Termine: Creare una nuova architettura di sicurezza europea stabile. Saxer avverte che non può basarsi solo su norme e trattati, ma necessita di un solido equilibrio di potere sottostante. La sicurezza futura dovrà fondarsi su un equilibrio strategico tra un’Europa militarmente capace e la Russia. Solo allora sarà possibile definire e far rispettare regole condivise (forse tramite istituzioni riformate come l’OSCE).
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Il Contesto Geopolitico Mutevole e l’Urgenza per l’Europa

Questa strategia è urgente alla luce del contesto internazionale. La guerra in Ucraina è manifestazione di un cambiamento d’epoca (“Epochenbruch”). L’ordine internazionale a guida occidentale scricchiola, l’influenza relativa dell’Occidente diminuisce, altre potenze emergono o si riposizionano. Gli USA potrebbero ricalibrare il proprio impegno, con possibili accordi diretti con Mosca che marginalizzerebbero l’Europa.

In questo scenario di crescente “politica di potenza nuda e cruda”, un’Europa strategicamente debole e divisa rischia di diventare un oggetto della geopolitica globale: una potenziale zona cuscinetto contesa. La sua sovranità, esterna (integrità territoriale) e interna (resistenza a ingerenze), potrebbe essere erosa.

L’Unione Europea stessa, un “fragile costrutto di trattati”, potrebbe faticare a sopravvivere in un mondo dominato dalla logica della forza. L’adozione di un “Realismo Basato sui Valori” diventa un imperativo strategico per la preservazione dell’autonomia e della rilevanza dell’Europa.

Superare la “Russophrenie” per un’Europa Strategicamente Sovrana

L’analisi di Marc Saxer offre una diagnosi severa della condizione del dibattito europeo sulla Russia. La “Russophrenie”, alimentata da un approccio idealista scollegato dalle dinamiche di potere, genera contraddizioni e paralisi strategica. Le tradizionali contrapposizioni tra Pacifismo e Bellicismo Morale si dimostrano inadeguate.

Il “Realismo Basato sui Valori” emerge come proposta alternativa, invitando a coniugare l’analisi pragmatica dei rapporti di forza con l’adesione ai principi europei. Richiede la lucidità di riconoscere i limiti attuali, la volontà di costruire una reale capacità di deterrenza europea e la lungimiranza di lavorare per un ordine continentale stabile, ancorato a un equilibrio di potere.

Affrontare la realtà, definire chiaramente gli interessi e gli obiettivi strategici europei, e dotarsi degli strumenti per perseguirli, appare oggi essenziale per il futuro dell’Europa in un contesto internazionale in profonda trasformazione.

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