Il calendario segna il 1° aprile 2025, ma non si tratta di uno scherzo primaverile per il sistema di welfare tedesco. Mentre la politica sociale è in fermento per le trattative di coalizione, si delinea una trasformazione che sta generando non poche preoccupazioni: l’annunciata “Nuova Assicurazione di Base per chi è in cerca di Lavoro”. Questa riforma del Bürgergeld 2025, che dovrebbe sostituire il tanto discusso Bürgergeld, sta sollevando un coro di critiche, con alcuni osservatori che la definiscono un vero e proprio passo indietro, evocando spettri del passato e, per certi versi, prospettive ancora più inquietanti.

“Merz I è peggio dell’Hartz IV” – Un’analisi impietosa
Secondo Helena Steinhaus dell’associazione Sanktionsfrei di Berlino e autrice di un’analisi approfondita, la “Nuova Grundsicherung”, soprannominata “Merz I” in riferimento al leader della CDU Friedrich Merz, rappresenta un sistema di depotenziamento e impoverimento per le persone senza lavoro. L’accordo raggiunto in sede di coalizione tra CDU/CSU e SPD sembra annullare i progressi compiuti con l’introduzione del Bürgergeld, riportando il sistema di sostegno al reddito a dinamiche già sperimentate con l’Hartz IV, ma in un contesto sociale ancora più polarizzato e meno incline alla solidarietà.
La vittoria della CDU: Maggiore responsabilità e sanzioni più dure
Parallelamente, la FR.de riporta come la CDU abbia ottenuto una vittoria significativa nelle trattative sul Bürgergeld. Il nuovo sistema punta a una maggiore responsabilizzazione dei disoccupati, con un chiaro ritorno al principio del “pretendere” che affiancava il “promuovere” (qualificazione e formazione continua) alla base del Bürgergeld.

Il ritorno delle sanzioni totali per i “Totalverweigerer”
Uno dei punti più controversi è rappresentato dall’intenzione, espressa con forza dalla CDU, di revocare completamente le prestazioni a coloro che vengono definiti “Totalverweigerer”, ovvero persone in grado di lavorare che rifiutano ripetutamente offerte di impiego ritenute ragionevoli. Sebbene la forma concreta di tale revoca sia ancora in fase di definizione e debba tenere conto dei limiti imposti dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale Federale, la direzione intrapresa è chiara: la tolleranza verso chi non collabora nella ricerca di un impiego si ridurrà drasticamente.
Le sanzioni dovranno essere applicate in modo più rapido, semplice e meno burocratico, come concordato dai gruppi di lavoro, pur considerando la situazione specifica delle persone con malattie psichiche. Questo approccio segna un netto inasprimento rispetto alle regole introdotte dalla precedente coalizione “semaforo”, che già prevedevano la possibilità di sospendere l’importo base del Bürgergeld in caso di reiterato rifiuto di offerte di lavoro, pur mantenendo la copertura per affitto e riscaldamento. La “Nuova Grundsicherung” sembra voler andare oltre, mirando a una completa cessazione delle prestazioni.

La complessa definizione di “mancanza di volontà di lavorare”
Tuttavia resta aperta la questione cruciale di come definire concretamente la “mancanza di volontà di lavorare”. La formulazione presente nei documenti di lavoro lascia spazio a interpretazioni diverse e, come dimostra l’esperienza passata, l’effettiva applicazione di sanzioni totali potrebbe incontrare ostacoli significativi, ad esempio nel caso in cui l’offerta di lavoro venga ritirata dall’azienda.

Priorità all’impiego e marginalizzazione della qualificazione
Un altro aspetto fondamentale che emerge è il ritorno alla priorità dell’impiego rispetto alle misure di qualificazione. Sebbene queste ultime siano riconosciute come importanti per coloro che presentano maggiori “ostacoli all’inserimento lavorativo”, l’obiettivo primario sembra essere l’immissione rapida nel mercato del lavoro, anche a scapito di percorsi formativi che potrebbero portare a un’occupazione più stabile e qualificata nel lungo periodo.

Abolizione del periodo di carenza per patrimonio e costi abitativi
Le misure concordate prevedono anche l’abolizione del periodo di carenza per il patrimonio. Chi possiede risorse finanziarie o beni dovrà utilizzarli immediatamente prima di poter accedere al sussidio. Parallelamente, si discute di legare l’ammontare del patrimonio protetto alla “Lebensleistung” (prestazione lavorativa nel corso della vita), un concetto che potrebbe introdurre ulteriori elementi di disparità e complessità.
Anche per quanto riguarda i costi abitativi, si prevede l’eliminazione del periodo di carenza nei casi di affitti considerati “sproporzionatamente elevati”, un termine la cui definizione precisa rimane ancora incerta, ma che potrebbe portare a una riduzione del sostegno per le spese abitative in diverse aree del paese.

Bürgergeld 2025: Ritorno al vecchio metodo di calcolo del sussidio
Un’altra concessione significativa ottenuta dall’Unione è il ritorno al vecchio metodo di calcolo per l’importo base del sussidio. La precedente coalizione aveva modificato tale metodo per meglio tenere conto dell’inflazione, portando a un aumento delle prestazioni. Il ripristino del vecchio sistema potrebbe significare un rallentamento o addirittura una riduzione del potere d’acquisto del sussidio nel tempo.
Bürgergeld 2025: Scambio di dati per contrastare gli abusi
Infine, la stampa menziona l’accordo raggiunto sullo scambio di dati tra le diverse autorità (sociali, finanziarie e di sicurezza) al fine di prevenire e contrastare gli abusi sulle prestazioni sociali e il lavoro nero.
In conclusione, l’analisi dei documenti di lavoro della futura coalizione di governo delinea un quadro complesso e potenzialmente regressivo per il sistema di welfare tedesco. La “Nuova Grundsicherung” sembra segnare un ritorno a una filosofia più incentrata sulla responsabilizzazione forzata e sulle sanzioni, con il rischio di penalizzare ulteriormente le persone in cerca di lavoro e di compromettere i progressi compiuti con l’introduzione del Bürgergeld. Mentre la CDU celebra i propri successi nell’ottenere misure più restrittive, le voci critiche, come quella di Helena Steinhaus, mettono in guardia sui potenziali effetti negativi di un sistema che rischia di riportare indietro le lancette della storia sociale tedesca. Il dibattito è aperto e le implicazioni di queste riforme si faranno sentire con forza nei prossimi anni.