La giornata dell’efficienza bellica tedesca

“La nuova ambizione tedesca all’interno della NATO deriva proprio da questo: Berlino vuole diventare il peso massimo militare dopo gli Stati Uniti. Con una figura come Donald Trump alla Casa Bianca, l’UE a guida tedesca dovrebbe e deve agire in modo indipendente nella guerra contro la Russia e in quella prevista contro la Cina” scrive Junge Welt in merito al riarmo tedesco recentemente rilanciato da Boris Pistorius. Un articolo molto interessante di Arnold Schoelzel

panzer leopard rheinmetall

Dopo molti anni di contrazione, dal 2016 la Bundeswehr è tornata a “crescere in termini di personale”, ha riferito a fine settembre il portale internet dell’esercito tedesco, registrando al contempo una piccola flessione nella crescita: il numero dei soldati attivi è sceso appena sotto la soglia dei 181.000 (di cui 24.100 donne), rispetto ai 181.500 di agosto. Secondo quanto riportato dal blog Augengeradeaus.net il 6 novembre, la causa del calo è stata la diminuzione dei volontari, ma il numero di soldati professionisti è invece aumentato.

Questa è stata l’unica notizia positiva proveniente dall’esercito tedesco negli ultimi giorni. Il 29 ottobre il suo ministro Boris Pistorius (SPD) ha dato l’ordine di marcia dalla televisione ZDF di “prepararsi alla guerra”, e da allora le cose si sono mosse a ritmo sostenuto. Se prima si diceva “pronti alla difesa”, ora non si esclude più la guerra di aggressione. Pistorius sta ufficializzando quella che è stata una tacita abitudine fin dalla campagna di bombardamenti della NATO contro la Jugoslavia nel 1999. Intorno al 2016, infatti, è stata presa la decisione di lottare per una nuova sovranità militare. L’invasione NATO di 24 anni fa, che aveva violato il diritto internazionale, è stata un punto di svolta: l’aviazione tedesca ha bombardato Belgrado e distrutto gli impianti chimici serbi per “liberare” la Grande Repubblica Federale Tedesca.

Munizioni Rheinmetall

Secondo Angela Merkel, quest’ultima è uscita “più forte” dalla crisi economica globale del 2008/2009, è diventata con un ampio margine la prima potenza economica dell’UE e ora sta cercando di svolgere un ruolo di primo piano nel padroneggiare le forze tecniche produttive più moderne del mondo. La nuova ambizione tedesca all’interno della NATO deriva proprio da questo: Berlino vuole diventare il peso massimo militare dopo gli Stati Uniti. Con una figura come Donald Trump alla Casa Bianca, l’UE a guida tedesca dovrebbe e deve agire in modo indipendente nella guerra contro la Russia e in quella prevista contro la Cina, di cui si parla da tempo per l’accesso alle armi nucleari.

È stata quindi una coincidenza e non una coincidenza il fatto che il 9 novembre 2023 sia diventato il Giorno dell’efficienza bellica della Germania. In mattinata, le società di difesa Rheinmetall e Hensoldt hanno annunciato profitti trimestrali impressionanti. Lo stesso giorno, il Ministero della Difesa ha inviato gli “Eurofighter” in Romania per tenere a bada i russi. Il dispiegamento permanente di una brigata “robusta” di 4.000 uomini in Lituania aveva già segnalato che i russi sarebbero stati messi sotto controllo. Nel pomeriggio, Pistorius ha finalmente annunciato le nuove linee guida della politica di difesa tedesca, le prime dal 2011. Mancava solo Johann Wadephul (CDU), che su Welt-TV ha criticato la povertà e gli eccessi relativi, affermando che mentre gli “Zeitenwender” hanno ordinato masse di equipaggiamento bellico, non hanno pensato al personale per farlo funzionare.

Chi ha grandi progetti non si preoccupa di questi dettagli o della data. La prospettiva di raggiungere una nuova indipendenza tedesca ha la precedenza su queste banalità. Al 9 novembre è già stato dato un significato appropriato.

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