In un documento interno, i funzionari di Bruxelles stimano che l’Ucraina nell’UE avrebbe diritto a 186 miliardi di euro per ogni periodo di bilancio. Risorse finanziarie che verrebbero a mancare per i contadini francesi oppure le regioni meno sviluppate in Italia, Spagna, o Grecia, altri paesi che invece fino ad ora hanno solo incassato diverrebbero contribuenti netti, ecco perché l’ingresso dell’Ucraina nell’UE può attendere. Da Der Spiegel

L’eventuale integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea avrebbe un impatto radicale sui piani finanziari dell’intera Unione. Questa è la conclusione dei calcoli interni condotti dai funzionari dell’UE, come riportato da fonti autorevoli come il Financial Times e Politico.
In base alle attuali regole di finanziamento dell’UE per periodi di bilancio di sette anni, l’Ucraina avrebbe diritto a circa 186 miliardi di euro in fondi dell’UE.
Inoltre, se si verificasse un ulteriore allargamento dell’UE, coinvolgendo sei Paesi balcanici, la Georgia e la Moldavia, ciò comporterebbe un ulteriore onere finanziario di 74 miliardi di euro per il bilancio dell’UE, come riferiscono le fonti.
Tutto ciò comporterebbe anche un aumento del 21% del volume complessivo del bilancio, portandolo a 1,47 trilioni di euro. Questo rappresenterebbe circa l’1,4% del reddito nazionale lordo dei 36 Paesi membri dell’Unione.
L’argomento dell’espansione dell’UE è uno dei principali punti di discussione in vista di un incontro dei leader europei che si terrà a Granada, Spagna, alla fine di questa settimana. L’UE sta facendo i preparativi per avviare ufficialmente i negoziati di adesione con l’Ucraina, un annuncio che potrebbe arrivare a dicembre.
Oltre alle questioni finanziarie, ci sono molte altre considerazioni che i funzionari di Bruxelles stanno esaminando. Molti sperano che l’espansione dell’UE, in particolare verso l’Ucraina, possa conferire all’Unione un maggiore peso sulla scena politica globale, oltre a creare un mercato interno ancora più grande e influente. Questo sarebbe un chiaro segnale dell’attrattiva dei valori democratici europei.
Tuttavia, l’espansione comporta anche rischi considerevoli, soprattutto dal punto di vista finanziario. Secondo Bruxelles, tutti gli attuali membri dell’UE potrebbero vedersi costretti a “pagare di più e ricevere di meno”. Questo significherebbe che molti Paesi che attualmente ricevono più fondi dall’UE di quanto ne versino diventerebbero contribuenti netti.
Nel settore degli aiuti agricoli, l’Ucraina sarebbe il principale beneficiario futuro, con un possibile assegno di circa 96,5 miliardi di euro per un periodo di bilancio di sette anni, secondo le stime di Bruxelles.
Va notato che queste proiezioni dei funzionari dell’UE si basano sulle regole attuali del bilancio dell’UE, il quale è valido fino al 2027. Tuttavia, essi ammettono che tali regole potrebbero subire “ampli cambiamenti” in caso di espansione dell’UE a 36 Stati membri. Un portavoce della Commissione europea ha quindi definito tali calcoli “di limitato valore predittivo”.